Banner ADV

sabato 5 marzo 2016

Banca Popolare Vicenza, tensione all'assemblea dei soci: vogliono confiscare i beni ai dirigenti


Si è aperta con l'intervento del presidente Stefano Dolcetta, che ha relazionato sull'ordine del giorno, l'assemblea della Popolare di Vicenza che cambierà faccia alla banca. All’inizio dei lavori, nonostante il traffico, con auto e pullman incolonnati dal casello all'azienda Perlini di Gambellara, sono presenti, secondo quanto riferito Dolcetta, oltre2mila soci, mentre quelli presenti per delega
sono 5.448. Gli azionisti sono chiamati a votare sulla trasformazione in Spa (resa obbligatoria dal governo Renzi) aumento di capitale e quotazione in borsa. Il clima tra gli azionisti è tesissimo, come già accaduto prima di Natale per Veneto Banca.


Dirigenti linciati - C'è chi dice di votare sì, e sono principalmente gli imprenditori, chi invoca un "sussulto di dignità" e chiede agli altri soci di votare no. Prosegue, a spron battuto, l'assemblea di Popolare di Vicenza: a parlare si sono iscritti 123 azionisti, un numero tale da costringere il presidente dell'istituto Dolcetta a tagliare il tempo da 3 a 2 minuti. Sia fra i favorevoli che fra i contrari, tuttavia, c'è una richiesta comune: quella di un'azione di responsabilità verso il vecchio management, guidato dall'ex presidente Gianni Zonin e dal dgSamuele Sorato con, come ha proposto un socio, "un sequestro preventivo e cautelativo dei loro beni, che sono ingenti". Dita puntate anche contro buona parte del cda, quella in carica con la vecchia gestione. E proprio molti di loro hanno disertato l'assemblea, a cui sono presenti solo 5 consiglieri su 18: oltre a Stefano DolcettaFrancesco Iorio, ci sono Paolo AngiusGiorgio Colutta e Alessandro Pansa.

Nessun commento:

Posta un commento