Banner ADV

mercoledì 23 marzo 2016

Il M5S SCOPRE LA TRUFFA DELLA BENZINA. MASSIMA CONDIVISIONE


E' notizia di queste ore che il prezzo del petrolio è sceso sensibilmente: circa della metà. Ma, purtroppo il prezzo della benzina non è sceso nello stesso modo. Come mai?
Come si legge su La Stampa, la colpa sarebbe da ritrovarsi nella tasse, vero e proprio flagello italiano:
"Il prezzo del petrolio crolla, ma quelli della benzina e del gasolio faticano a adeguarsi al ribasso. Dal primo gennaio dell'anno scorso il greggio ha perso il 53% del valore, mentre i listini della benzina sono stati tagliati soltanto del 14%. Nessuno si aspettava un parallelo -53% della «verde», perché sui carburanti pesano tante tasse che indeboliscono l'effetto del barile; ma un po' più di coraggio non guasterebbe. Nomisma Energia calcola di giorno in giorno il «prezzo ottimale» della benzina e del gasolio, tenendo conto del margine lordo per litro in 24 mesi e del prezzo dei carburanti sul mercato internazionale; ne risulta che il prezzo effettivo della benzina in Italia è più alto di 5,9 centesimi di quello ottimale, e sul prezzo del gasolio la differenza (a svantaggio degli automobilisti) è di 6,1 centesimi.
Pubblicità(chiudi)
Due precisazioni. I benzinai non hanno la benché minima colpa: i loro margini sono esigui e pesano pochissimo sul prezzo finale. E le compagnie petrolifere, federate nell'Up, contestano i calcoli di Nomisma, perché il Ministero dello Sviluppo stima un prezzo medio dei carburanti un po' più basso; l'Up rivendica che «il prezzo industriale di benzina e gasolio in Italia è sostanzialmente allineato coi prezzi europei».
Ma il profano può restare sorpreso se un anno esatto fa (6 gennaio) il petrolio costava 0,49 euro al litro (convertendo il barile in litri e i dollari in euro al tasso di cambio di allora) mentre adesso un litro di greggio costa solo 0,28 euro, ma nel frattempo il margine lordo sul prezzo finale della benzina è aumentato da 0,199 a 0,235 euro per litro".

Nessun commento:

Posta un commento