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martedì 8 marzo 2016

Mafia capitale? E' ancora viva, le coop adesso fanno affari in tutta l'italia


Nel luglio 2015 erano stati emessi dei provvedimenti che avrebbero limitato la possibilità delle cooperative coinvolte in Mafia Capitale di partecipare ad altre gare. Ma nel settembre 2015 sono stati revocati. La Domus Caritatis sul suo sito: «Continueremo a intraprendere nuove attività nell’ interesse dei soci»
Il 16 febbraio scorso a Treviso si è svolta la gara per aggiudicarsi la gestione di 1.428 immigrati nel 2016. Un appalto del valore di 18 milioni di euro (17.935.180 per l’ esattezza). La torta se la spartiranno 6 cooperative: una di queste è la Domus Caritatis. Qualcuno l’ ha già sentita nominare?
 Ma certo: si tratta della stessa Domus Caritatis coinvolta nell’ inchiesta di Mafia Capitale. Il suo leader storico e fondatore è stato arrestato nel giugno 2015: era uno di quelli che al telefono con i boss della solidarietà malata stabiliva come «magnarsi Roma».
In un’ altra intercettazione con Salvatore Buzzi parlava della spartizione dei profughi: «Trentacinque a voi e trentacinque a noi, che stai a di’? A Salvato’ eh, non facciamo scherzi. L’ accordo è al 50 per cento, dividiamo da buoni fratelli». Da buoni fratelli, capito? Del resto loro sono molto devoti: parlano con i cardinali e fanno affari con gli immigrati che, si sa, rendono più della droga. «La mucca dev’ essere munta» è la loro litania preferita. Ora pro nobis, Santa Immigrazione. Anzi, lucra pro nobis.
Ora la domanda, figlia del buon senso, è piuttosto semplice: ma se una cooperativa è sospettata di gestire profughi in modo non trasparente a Roma come fa a continuare a vincere gare d’ appalto in tutta Italia? Non dovrebbe essere esclusa? Almeno temporaneamente sospesa? Se poi dimostrerà di essere innocente, per l’ amor del cielo, porte spalancate dappertutto. Ma nel frattempo non si potrebbe soprassedere? Visto che stiamo parlando di solidarietà non sarebbe meglio lasciare l’ incombenza a qualcun altro? Insomma: come fa la Prefettura di Treviso a dare un punteggio tecnico altissimo all’ offerta presentata da una cooperativa che ha passato gli ultimi anni a tentare di «magnarsi Roma»?
Il viaggio nel mondo dei farabutti di Profugopoli riserva sorprese davvero incredibili.
L’ elenco, con nomi e cognomi, di coloro che si sono arricchiti con il business degli immigrati è pieno di personaggi folkloristici, dall’ Heidi di Busto Arsizio all’ ex deputato della Val Seriana, già smascherato da Striscia la Notizia; da Lady Finanza all’ immobiliarista con società off shore nel paradiso fiscale; dalle coop Re Mida che grazie all’ accoglienza in un anno riescono ad aumentare il fatturato del 178 per cento ai preti con il vizietto dei soldi e delle molestie sessuali ai clandestini.

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