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lunedì 31 ottobre 2016

Referendum, "rinvio" per sisma? Ecco la proposta che agita la politica


È solo un'idea personale, ma già agita la politica. Pierluigi Castagnetti ha lanciato l'ipotesi di rinviare ad altra data il referendum sulla riforma istituzionale a causa dell'emergenza terremoto.

"Ci sono tre regioni coinvolte, decine di migliaia di sfollati - ricorda uno dei fondatori dell'Ulivo, parlamentare Pd fino alla scorsa legislatura - non riesco a immaginare in quali luoghi si possa votare all'interno delle zone terremotate e con quali scrutatori".

Considerato vicino al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Castagnetti precisa che naturalmente una decisione del genere non può prenderla il governo da solo, ma ci vorrebbe l'accordo di tutte le forze politiche. La suggestione non resta inascoltata. Dalla sinistra Pd, sia pure a titolo personale, Federico Fornaro, manifesta una cauta disponibilità, mentre dalla maggioranza dem Stefano Esposito si mostra scettico, sebbene in un Paese "normale" se ne potrebbe discutere. Per il presidente della commissione Lavoro di Palazzo Madama, Maurizio Sacconi, una decisione straordinaria come il rinvio del voto referendario potrebbe "essere utile non solo per i problemi conseguenti alle migliaia di sfollati ma anche per l'esigenza di evitare in questa fase un ulteriore motivo di lacerazione quale si produrrebbe addirittura sulla Carta fondamentale". "Si potrebbe così sostituire subito la campagna elettorale con una stagione di responsabilità repubblicana".

Da Forza Italia non arrivano aperture alla possibilità di un rinvio. E non certo per insensibilità verso quanto sopportano le popolazioni colpite dal sisma. "Quella referendaria - dice all'Adnkronos il capogruppo a palazzo Madama Paolo Romani - è una campagna ormai in atto da tempo". "Da troppo tempo - prosegue- anche per responsabilità del governo che non ha fissato una data più vicina, il Paese è bloccato. È evidente che la situazione dell'Italia centrale è fonte di enorme preoccupazione, ma il referendum è un'altra cosa: è un impiccio di cui dobbiamo liberarci".

FONTE:
IL GIORNALE

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