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lunedì 14 marzo 2016

Renzi nel silenzio più totale regala i nostri soldi a De Benedetti.


Giorgio Meletti per il “Fatto Quotidiano”
 Due giorni fa il consiglio d’ amministrazione del fondo F2i ha varato una operazione di kamasutra finanziario così ardita che nemmeno un disegno riuscirebbe a spiegarla chiaramente. Solo una cosa è evidente, la solita: il denaro è pubblico, il beneficio è privato.
Nel gioco dei favori incrociati, a guadagnarci saranno l’ ingegner Carlo De Benedetti, i suoi figli Rodolfo, Marco e Edoardo e tutti gli altri azionisti della Cir, la holding quotata e controllata dalla famiglia. Ma anche il fondo francese di private equity Ardian, che è socio sia di De Benedetti sia di F2i.
F2i, dopo mesi di studio, ha deciso di acquistare da Ardian il 37 per cento delle azioni di Kos, società attiva nelle residenze sanitarie per anziani, la cui maggioranza è della Cir, controllata dai De Benedetti. Numerose sorgono le domande.
 Perché un fondo nato per investire nelle infrastrutture (aeroporti, energie rinnovabili, la famosa Metroweb della banda larga) si compra la minoranza di una società di cliniche? Perché investire 300 milioni sul 37 per cento di una società che fa 17 milioni di utile netto? E soprattutto, se è vero come dicono gli uomini dell’ Ingegnere che c’ era la fila, perché F2i si infila in un’ operazione del genere anziché investire, per esempio, sulla banda larga di cui tanto il Paese ha bisogno?
 Le risposte le dovrebbe dare il governo, visto che il primo azionista di F2i è la Cassa Depositi e Prestiti, con il 15 per cento circa. Sommando le quote in mano alle Fondazioni bancarie (circa 25 per cento) e quelle delle Casse previdenziali di ingegneri e architetti (Inarcassa) e geometri, si arriva alla maggioranza del capitale in mano a gestori di denaro pubblico. Poi ci sono Intesa Sanpaolo e Unicredit con circa il 14 per cento ciascuna e, tra gli altri soci, proprio Ardian, con l’ 8 per cento. F2i compra dunque le azioni Kos da uno dei suoi azionisti, alla faccia del conflitto d’ interessi.
È nella natura di F2i l’ ambiguità. È un fondo pubblico quando il “sistema” gli chiede favori, privato quando deve dare spiegazioni. Due anni fa interruppe la strategia di investimento sugli aeroporti italiani vendendo all’ improvviso il controllo dello scalo fiorentino di Peretola al magnate argentino Eduardo Eurnekian, amico di Marco Carrai, intimo di Matteo Renzi. Adesso, all’ improvviso, scopre che la sua vocazione è investire in quote di minoranza di società di residenze per anziani.

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