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mercoledì 5 ottobre 2016

IL 31 DICEMBRE BANCO POPOLARE PRELEVERA' FORZOSAMENTE 25 EURO DAI RISPARMIATORI


 Il fine anno non sarà dolce per i clienti del Banco Popolare. Cioè - per rimanere al nostro territorio - per i tanti, privati e aziende, che hanno un conto corrente nelle filiali della Cassa di Risparmio di Lucca. Il gruppo ha infatti deciso di applicare una maggiorazione di 25 euro, che verrà addebitato il prossimo 31 dicembre. Una scelta legata ai costi che il Banco ha sopportato per il fondo di salvataggio degli istituti di credito. La notizia, anticipata martedì dal sito Linkiesta è stata confermata al Tirreno da fonti vicine alla direzione generale di Banco Popolare.
Lo svolgimento concreto di quella che viene chiamata una «manovra massiva» sarà semplice: 25 euro che saranno addebitati ai correntisti. In particolare a quelli che sono intestatari di conti con condizioni particolarmente agevolate per quanto riguarda il costo di gestione: si tratta comunque della grande maggioranza dei rapporti detenuti in cassaforte da Banco Popolare.
C’è una cifra dietro la decisione presa dai vertici dell’istituto di credito con sede a Verona: 152 milioni. Si tratta della cifra che Banco Popolare ha dovuto versare al cosiddetto “Fondo nazionale di risoluzione”: un tesoretto istituito in Banca di Italia per aiutare a risolvere le crisi delle banche in difficoltà limitando i danni sui risparmiatori. Il fondo è stato istituito a fine 2015 secondo la direttiva europea sul “bail in” ed è alimentato dagli istituti italiani e da quelli estere con succursali nel nostro paese. Con questi soldi - fra l’altro - si è proceduto al “salvataggio” di Banca Etruria, banca delle Marche, Cassa di Risparmio di Ferrara e Cassa di Risparmio della provincia di Chieti. Meccanismi simili esistevano anche in precedenza. Ma con una differenza di quantità: mentre fino all’anno scorso Banco Popolare si era trovata a versare 30-35 milioni ogni anno, con il nuovo fondo la cifra si è quintuplicata.
Da qui la necessità di rientrare da almeno parte dell’impegno finanziario: la prospettiva è che i 25 euro fatti pagare ai correntisti servano a coprire un quinto della somma totale.
Banco Popolare non è l’unico istituto ad aver “aggiustato” le proprie condizioni verso i clienti per rientrare dai costi del fondo: lo hanno fatto, con meccanismi diversi, sia Unicredit che Ubi banca. Ma l’istituto di Verona rimarca una scelta di “trasparenza” nei confronti dei propri clienti. Si fa notare come si sia indicata espressamente la finalità dei 25 euro richiesti ai correntisti. E come, soprattutto, si tratti di una “una tantum”, mentre altre banche hanno aumentato i costi dei propri conti in maniera strutturale. Inoltre, la decisione permette di mantenere condizioni favorevoli su importanti servizi come i mutui. L’ipotesi (e la speranza) di Banco Popolare, infatti, è che lo sforzo economico richiesto quest’anno non si debba ripetere in futuro, visto che la situazione dei quattro istituti in sofferenza è definita e all’orizzonte non sembrano esserci altre crisi bancarie.
Infine, ma certamente non ultimo per importanza, nelle
comunicazioni che verranno inviate ai clienti con il primo estratto conto utile si spiega che la richiesta dei 25 euro attiva la facoltà di recesso da parte del correntista che, quindi, può decidere di estinguere il suo rapporto con la banca senza ulteriori spese.

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